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Piccole storie di piccoli animali 5- ( Uno scorpione per dirti T'amo)

                                                 Uno scorpione bianco per dirti t' amo

                                                      ( Solo per te ti amo loso)

 

                                                                       ESORDIO

 

 

Voglio con questo esordio precisare al lettore, Ipocrita e che mi assomiglia come un fratello che...alcuni fatti raccontati sono realmente accaduti e titti i personaggi citati esistono nella realtà che ci circonda, esattamente come sono descritti.
Altri fatti sono puramente inventati dalla mia mente...malata, Bipolare, componenti autistiche di comportamento, sindrome di borderline, da ormai più di due anni il mio psicologoMr Thiomir mi ha dichiarato stabilizzato, non devo più seguire una terapia, niente più ospedale psichiatrico, niente più crisi di DOWN...,... .

E spero per il resto di quello che mi resta da vivere e ... la mia vita è molto particolare da quando ho divorziato dalla mia ex moglie ...perdendo tutto quello che a fatica avevo creato...,... .

                                                                      ESIODO

 

Oggi vivo a nizza, mi aggiro trà Sophia antipolis e l' Acropolis, i sotterranei della necropoli e i boulevards della metropoli, o sulla baia degli Angeli, il boulevard des Anglaise avec le Casino, i negozi più curiosi, più deliziosi e costosi, dovi i camion passano e... ammazzano la gente...,... .

Men bati scui Nissat, me ne sbatto sono Nizzardo !... ebbene si, c'è una differenza trà Niçoise et Nissart, mentrei i primi abitano a Nizza e per farlo vengono d' ailleurs, i Nissart sono nati a Nizza da generazioni senza nome, insomma io non sono nato a Nizza, ma sono Lepenista Nizzardo.
Avrete capito che i nItalia io ci sono solo nato, ci ho fatto la scuola...Francese...e ho versato un sacco di Grappa e adrenalina durante le armi, fiero di appartenere alla 262^ Compagnia Alpini d' Arresto Val Brenta.
1987, a quell' epoca stavo rinchiuso in un bunker a Passo Montecroce di Comelico e a quell, epoca gli AmeriCani sganciavano bombe e razzi sulla zona di confine, ci si preparava per bombardare Baghdad con gli F 117, e noi non avevamo niente da ridere e ...se lo facevamo era a denti stretti...non erano solo quelli che stringevamo.
Mentre penso a quello che sto scrivendo esco dalla città vecchia di Nizza, passando per la Fausse porte, che anche se ha l' aria di una porta e stata concepita e realizzata al solo scopo di separare la Metropoli dal ...MISTICO.

Ed eccomi fuori, mi dirigo verso la necropoli, a poche decine di metri dalla piazza in cui si impone la statua di Garibaldi

                                                                        ESODO

 

Mentre pazzeggiavo per i boulevards di Nizza mi telefona Hakeya e mi dice...
- Guarda ho un bisogno urgente di te...quindi !

-Dimmi dimmi , diche sitratta ?, dunque risponde

- Vedi...Giacomino e scappato dal terrario mentre lo pulivo e...non riesco a riprenderlo.....

- Dammi il tempo di arrivare, rispondo prontamente e mi metto in marcia.
                                              

 

                                                               INFRARACCONTO

 

Giacomino.

uno dei 12 scorpioni di Hakeya.
22,3 cm è la sua lunghezza, più precisamente uno scorpione bianco di origine Francese, nello specifico Sud della Francia, regione P.A.C.A., Provenza, diciamo quasi in terra di Avignone, a pochi Kilometri da Cavaillon, famosa in tutto il mondo per i prestigiosi meloni che produce questa terra di Francia, in cui vive il mio cuore, il mio spirito, il mio sentimento, la mestizia e l' allegria e la mia vita stessa.
Catturai personalmente quello scorpione, feci questi in onore di Hakeya, un omaggio alla sua bellezza.

 

A quell' epoca l' amavo, ero perso di lei, come un bambino perso in un parcheggio, dove le vetture sono tutte uguali, come il colore che portano... Bianco
Suo padre era un senegalese e sua madre veniva dalla Costa d' Avorio, due negri.
Lei no...lei non era una negra...
La sua pelle bianca era come la luna che si riflette sull' acqua, i suoi capelli fili di seta bianca, trasparenti come i peli dell' orso polare e ... la pelle di quest' orso è nera.
I suoi occhi, rossi come un bracere di sangue ardente che scorre.
Hakeya è albina e non ha colore, pratica il Kung Fu, tecnica WU CHANG, Hakeya ha un pessimo carattere, le due cicatrici sul mio occhio sinistro confermano i KO subiti.                                                                                     

                                                   __________________________________

 

Quel giorno ero da mio padre, il professor Sergio Cena, nonostante nel passato avesse dato lezioni all' università di Bellearti di Torino non lo esime dall' essere un grandissimo imbroglione che ha fatto galera per favoreggiamento alla prostituzione, rovinando una famiglia che era mancata ancora prima di essere 

 

Quel giorno io e mio padre ci trovavamo a Les Taillades, ero ospite da lui per qualche giorno nella dependance della casa di Artur Petronio, (Figlio illegittimo del trasformista Fregoli)
 Violinista e compositore nonchè pittore.
A quell' epoca Artur era morto e incenerito e sparpagliato su quella terra di cui parlavo prima.
Era sua moglie Jaqueline Wittier pianista e compositrice, che affittava la dependance al vecchio osso da morto che è mio padre, chez veniva di riprendersi dal divorzio da quella che...         lo manteneva.
Quel giorno di Novembre ci levammo alle 7 del mattino, dopo aver consumato il nostro P'tit Dej, il vecchi mi propone di andare a lumache.
E cosi fù...ci andammo a prendere le fottute lumache.
Lui preferiva le P' tit grises, io preferisco les escargot veraci e belle grasse, al sugo, in salsa verde, impanate e fritte o come preferite voi ? a la Parisienne...cuite dans leurs coquilles.
Poi a un certo punto michiede di spostare un ''debrie'' un mattona incalcinato, alla domanda rispondo...

''Ma sei scemo se c'è uno scorpione ? Dico questo memore di quelcuno che si era fatto pizzicare qualche anno prima...,... .
''Ma che cazzo dici cretino'' dice e prende il mattone e lo sbatte perterra, ed esce giacomino.
''T' e shtarbè ou quoi ? te lo avevo detto espèce de pédé, a sentire le tue stronzate a momenti mi prendevo uno scorpione nella gueule! ça va pas no ? 
Mio padre si diresse verso un cespuglio pieno di P'tit grises, erano le sue preferite.
Misi lo scorpione in una scatola di legno e il giorno dopo lo donai ad Hakeya, in omaggio alla sua bellezza, ed in segno dell' amore che portavo per lei.
                             

                                                                    Ritorniamo al racconto

 

Quando arrivo a casa di Hakeya è nel panico, terrorizzata dallo scorpione Hakeya si è rifugiata in cima all' armadio rimanendo incastrata tra l' armadio ed il soffitto

''Dove sono le pinze...(Quelle per prendere il serpente e il ragno dei racconti precedenti)
grido entrando nell' ingresso dell' appartamento.
''Trà il terrario della tarantola e quello del pitone, mi strilla Hakeya dall' alto dell' armadio.
Mi dirigo verso la stanza dei terrai e proprio mentre entro un dolora pari a quello di un ascia mal affilata che lacera la carne del mio piede...squarciandola...lo scorpione si era vendicato della sua cattura, quel giorno io ero stato la sua preda.
''Porcamisria, mi ha fottuto il suo veleno dritto nelle vene...porcamisera, quanto cazzo ci vuole per morire ? Quanto cazzo ci vuole ?...,... .
Hakaya dall' alto dell' armadio mi strilla
''Chiamo l' antiveleni e spero''
''Speri cosa ? porcamisria, Cosa speri ?
''Che ci sia un operatore in linea'' mi risponde dall' alto dell' armadio, incrostata al soffitto, intanto non solo il mio piede bruciava, ma cominciava a salira al polpaccio e rimontava su per la coscia ed il resto del mio corpo a seguire...,... .

A quel punto la rabbia sovrumana si era impadronita della mia anima e di tutto il resto e volevo solo ammazzare Hakeya, o almeno desideravo procurargli delle atroci sofferenze, comincio a cercare degli oggetti contundenti, sale ed aceto per le piaghe che faro nella sua carne, in modo da dargli una morte più atroce ma non trovo niente adatto allo scopo, cerco di dirigermi verso la cucina ma la gamba non regge il peso e cado in terra, mi trascino nel corridoio e raggiungo la cucina infine arrivo al cassetto dove Hakeya tiene i coltelli e comincio a chercare la GRAND TRANCHEUSE, infine pervengo a stringerla nel palmo della mano, mi dirigo trascinandomi con il piccolo machete in mano verso il corridoio allo scopo di raggiungere la stanza dove Hakeya è incastrata tra l' armadio ed il soffitto... , ... .

Quando mi sveglio gli infermieri dell' antiveleni mi stanno leganbdo alla barella, uno di loro mi dice
''Vous vous enquêté pas messieurs on vous porte a l' hôpital Pasteur''
intanto dentro di me tutto bruciava e se non era per il veleno era per la rabbia.

Tre mesi dopo esco dalla clinica in cui mi hanno fatto la disintossicazione degli organi e la rieducazione motoria, cammino ancora male ed ho bisogno dell' aiuto di un bastone per dirigermi verso la fermata del bus che mi porterà a casa dfi Hakeya.

Quando arrivo tutto è come quando sono entrato l' ultima volta nella casa, posso anche vedere il cassetto dei coltelli aperto nella cucina, un odore di aria stagna aleggia nell' ambiente, vedo le pinze che avrei duvuto usare per catturare llo scorpione e invece...no !
ed è proprio in quell' istante che vedo il piccolo bastardo andare verso il centro della stanza dove Hakeya era incastrata trà l' armadio ed il soffitto, scatto alle pinze con un agilità degna di un felino a mi getto su di lui, una volta preso trà le fauci della pinza il ricco metallo della mia volontà è tutto vaporizzato da questo sapiente alchimista.

Lo rimetto nel suo terrario e...quando mi volto vedo l' armadio dove Hakeya era incastrata...
gli infermieri presi dalla fratta di portarmi in ospedale non avevano pensato a soccorrere Hakeya che era ancora là...incastrata trà l' armadio ed il soffitto...questo spiegava anche il curioso odore che aleggiava nell' aria tiepida della stanza.

Tag(s) : #littérature
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