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Quest immagine non rappresenta il prodotto

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Proprio cosi`...come zanzare su una zanzariera, proprio cosi`mi si incastraveno le parole nella gola.

Hakeya si sporge su di me...giusto in tempo per perder conoscenza ...,.

Si arriva al porticciolo da dietro le colline, un lieve pendio porta il visitatore di questi ameni luoghi al piccolo porto.

Nello spazio di un klometro dal livello del mare si salz a 100 metri sul livello dell' oceano, un orrido con il 45% di pendenza separa il faro che ho acceso dall' oceano sottostante, davanti ai nostri occhi.

La stagione delle navigazioni dura non più di 5 mesi, gli altri 7 sono burrasche, onde alte come tsunami, nessuno naviga se il faro non è acceso.

I preparativi per la partenza erano stati veloci...tanto veloci che...un tre alberi mi attendeva nel porto, o meglio ci attendeva non dimentichiamo che con mè ci sono anche Hakeya e gli Hinabitanti del Kaos, come potrei dimenticarmi di loro...sono la mia dannazione.

SHESTA! SHESTA! attenzione!...attenzione!...

e cado nelle mele...per un secondo il buio...e un sibilo nelle orecchie...più niente da aggiungere.

Attorno al porticciolo fanno eco 50 case, sono abitate dai trafficanti, sono loro che per destino o vuoi per passione si dedicano al commercio e allo scambio...BUSINESSMANN...poco mi frega della loro miserabile condizione...io sono ...superiore..

Sige !...sige kadàa ! Vai !... vai adesso!...

ancora il sibilo nelle orecchie, ancora il buio.

Tuttintorno alle case una radura coperta di fiori, piccoli fiori dai colori differenti, piccole farfalle si scambiano di fiore in fiore , le case che fanno eco al porticciolo sono tutte costruite in pietra e non sono più alte di 2 piani, come delle uhurte sovrapposte, solo molto più grosse.

Kufuje...juk...juk...lashmàr...kéè'l'dar-hèm. venite qui`qui`lasciate quello che avete...

ancora quel fischio acora il buio.

Abbiamo navigato tre giorni, proprio cosi`poi la rovina, fummo speronati, ma non da un altra barca, veniva da sotto, sembrava di plastica, un enorme medusa, sembrava di plastica, ci ho messo un pezzo a capire...non era evidente, ma era vuota, una medusa vuota....si trovava nell' acqua per ricaricarsi, ha bisogno di ossigeno per il suo corpo, scinde l' ossigeno contenuto nell' acqua dall' idrogeno...idrogeno, di questo è gonfia, e noi ci stavamo passando sopra...come incoscienti...,.un sottomarino-dirigibile un dirigibile da dirigere...una cosa che brucia, si sposta trà terra e acqua.

Sono tre a cadere in acqua, non ci mettono molto per ritornare a galla forse 2...3 minuti, completamente ricoperti di vesciche...i liri corpi rigidi...come dei Big Jim dentro la loro confezione, i loro corpi sembravano coperti da una pellicola trasparente puntellata di vesciche dal contenuto denso e lattiginoso che uscivano dai loro ventri, dalle loro braccia...le loro gambe, le loro facce mostrificate uscivano da quell' acqua facendo esplodere quelle vesciche che contorcevano i loro visi...e tutto questo colava sul volto che definisce il confine tra le vita e la morte...iniqua...

Ancora cli occhi rossi di Hakeya...poi il sibilo e il buio...ancora...,.

Sono sveglio...posso percepire quello che mi circonda anche con gli occhi chiusi, sento la voce di Hakeya...e gli altri, sono al sicuro.

Mi decido ad aprire gli occhi, vedo Hakeya e qualcun' altro...stanno discutendo ma non capisco di cosa poi...tutti se ne vanno...tutti tranne Hakeya, si avvicina...a me...mi guarda...losento anche con gli occhi chiusi, sento il suo sguadro su di mè,

Ci sono, dico io. Sono sveglio, poi aggiungo ancora, Dove siamo ?

Com' è bella Hakeia...mi dice...

Siamo nella merda, naufragati su un isola dispersa chissà dove nell' oceano, e abbiamo trovato qualcosa...qualcosa che ci interessa, qualcosa che non sappiamo da dove viene quindi ... La voglio...servirà per il nostro futuro.

In verità ti dico " il nostro viaggio arrivera alla fine, è scritto nelle leggi che governano Ober-Nav

E non vedo motivo perchè non debba essere cosi`aggiunge Hakeya, poi aggiunge.Adesso alzati se puoi, ti stiamo aspettando...e lo facciamo da un pezzo.

Mi misi più o meno dritto sulle gambe, la testa girava...girava in tondo, Hakeya mi verso`un intero boccale di acqua sulla testa e disse, Va meglio ora ?

Si!, adesso si! adesso và meglio, andiamo a vedere che cosa avete trovato.

L' isola era ricoperta da una fitta vegetazione, alberi carichi di frutti colorati si perdevano davanti agli occhi...e fiori...fiori ricchi di colori, di polline di nettare, piccoli grandi, enormi fiori facevano tappeto al nostro cammino.

Tre di noi non erano più, fortunatamente l' isola è ricca di legna e abbiamo potuto onorare i loro corpi sulla pira. Facciamo questo per assicurarci che l' anima abbandoni il corpo e possa cosi`trasferirsi in uno nuovo.

Non siamo ancora arrivati che già vedo di che si tratta, mai visto niente del genere, sembra una nave mercantile ma...100 volte più grande di qualsiasi mercantile mai costruito, poi Hakeya dice

Stiamo costruendo delle canoe, le useremo per raggiungere la nave, a forza di girarci intorno dovremo trovar bene prima o poi il modo di entrare.

La nave sembra priva di equipaggio quindi...inutile sperare che qualcuno ci faccia entrare.

Le canoe saranno pronte der domani mattina, dobbiamo trovare il modo di usare questa nave, non saranno sicuramente le nostre canoe che ci permetteranno di lasciare quest' isola e attraversare l' oceano, e se incontrassimo ancora la medusa...sarebbe morte certa per tutti.

Quindi una volta le canoe finite non rimane che metterle in acqua e pagaiare fino alla nave.

La raggiungiamo in una 10cina di minuti, cominciamo a girare intorno, niente, lo scafo sembra fatto di un solo foglio di lamiera, non una saldatura, non un dado ne la testa di un bullone sporge dalla superfice completamente liscia, perfettamente levigata, neanche una fessura, un ammaccatura, un oblo, niente.

Arriviamo infine alla poppa, vediamo l' elica smisurata sotto di noi, il timone ci sovrasta, ai lati del timone 2 tubi hanno fine, probabilmente è questa l' uscita degli scarichi fognari e del resto, ci accostiamo all' imboccatura e saliamo sulla nave.

Il tubo ha un diametro di circa tre metri, avanziamo al suo interno, si comincia a salire, e alla fine della salita ci ritroviamo in una stanza quadrata del lato di 3 metri circa e un portellone stagno era affisso ad una delle pareti, lo apro...facilmente..., fino ad ora è facile...vediamo se è anche possibile...usciamo in un corridoio e una serie di porte chiuse vi si affaccia, ne apro una, a quanto pare si tratta di un dormitorio, all' interno della stanza c'è solo un letto...ben fatto, un comodino, un tavolo, una sedia, un armadio, ogni stanza è fornita di bagno con doccia e lavandino,

Un altro corridoio ci dirige verso destra, dobbiamo trovare una scala, si dovrà pur poter salire da un ponte all' altro per arrivare al ponte esterno ???

Camminiamo dunque fino alla fine del corridoio e sfociamo in un altro corridoio che si estende a sinistra e a destra,

Da che parte andiamo?, chiede Hakeya

Che ne so`! dividiamoci, tu vai a destra io a sinistra il primo che trova qualcosa avvisa gli altri.

Quindi andiamo.

Non passa molto che sentiamo Hakeya strillare come un ossessa

Juk! Juk! Qui`qui

Ci precipitiamo correndo, pensavamo ad un aggressore,tutto inutile si tratta solo della scala che cercavamo.

E arriviamo al secondo ponte, la sala macchine...enormi motori si ergono davanti a noi, giriamo intorno alle pareti e ... infine eccola quà ! e siamo al terzo ponte, una stiva, ambienti enormi destinati a contenere chissà quali merci,e li attraversiamo fino a trovare la scala che ci porta al quarto ponte, qui l' ambiente è diverso, sembra un ospedale, e da qui`passiamo al quinto ponte, a quanto pare è qui`che si svolgeva la vita mondana, passiamo per ampi saloni riccamente addobbati, sembrano dei ristoranti, all' interno di altre sale grandi schermi e palchi e le file di poltrone accuratamente disposte fanno pensare a cinema-teatri, e infine passiamo al 6sto ponte, altre cabine altre porte e un altra scala per raggiungere il 7mo ponte, l' officina, macchinari e macchine-robot ovunque credo che ci sia il necessario per produrre ogni singolo pezzo di ricambio di questa neve, un altra scala porta all' ottavo ponte, una seria di palestre attrezzate di tutto punto, le attraversiamo fino alla scale che ci farà rimontare il 9no ponte, altre cabine fino alla scala che ci porto`sul ponte esterno, e infine uscimmo a rimirar le stelle.

A pochi metri davanti a noi il castello quindi, i controlli della nave, apro il portellone stagno che ci divida dalla salvezza, all' interno compiuter, radar, schermi e tabelloni luminosi, ci siamo, siamo dove volevamo essere...,.

Ci siamo dissi, e Hakeya rispose con un cenno della testa, quelli del Popolo del Kaos dilagavano ovunque ispezzionando ogni centimetro quadrato per trovare qualcosa che ci aiuti a capire.

Allora Hakeya perlo`e disse," lasciamoli lavorare, si occuperanno loro di tutto

Giusto dissi io, torniamo a terra e vediamo di organizzare delle scorte di cibo...e di acqua...non ne ho vista.

Poco male, disse Hakeya, l' isola è carica di frutti, non patiremo certo la sete,

Certo, Certo ,dissi io, guarda ci sono delle scialuppe di salvataggio, quelle carrucole dovrebbero farle scendere fino al mare, le useremo come montacarichi, e sono meglio delle nostre canoe.

Prendemmo altri 5 con noi, e ci facemmo calare fino all' acqua, poi a forza di braccia fino all' isola, una volta arrivati accendemmo un fuoco e seduti intorno a questo fuoco mangiammo i frutti di questa terra, poi discutemmo su cosa fare, poi riposammo...su quest' isola...in terra di Ober-Nav

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