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La scuola, un istituzione per creare l' ignoranza..e dargli un diploma al merito !!!

SHHKREEEEEAAKH !!! un altra volta, l' ultima.

La porta del bus 73 si apre alla fermata di Piazza Zara, davanti a me la scuola Giacomo Matteotti, sono le 7:30 del mattino, ancora 30 minuti...salgo sul 67 e mi dirigo verso piazza Carducci, scendo dal bus ed entro nella sala giochi del bar che stà proprio davanti alla fermata, EEH!!VVAII!! che spacco tutti i ninja a colpi di spada e calci nel culo fino alle 08:30 MERDA sono in ritardo, quindi preferisco andare a piedi da Piazza Carducci fino a Piazza Zara, prendo per Corso Bramante e mi dirigo verso il ponte che sfocia proprio all' angolo della scuola, entro e chiedo ad un bidello che stà scopando perterra " Scusa la 1° F " mi risponde "1° Piano prima aula ".

Quindi salgo le scale e mi pongo davanti alla porta della stanza che dovrà contenermi per 3 anni.

In quel momento mi accorgo di avere in bocca una delle sigarette rubate a moi padre, Gauloise senza filtro, ultimo souvenir del viaggio fatto in terra di Provenza, la tolgo dalla bocca e la infilo nel taschino della camicia, afferro la maniglia e apro decisamente la porta sul moi futuro...

Banchi messi in fila, squadrati, piatti, un fottuto cimitero di banchi sovrastato da una cattedra, come un ARA di sapienza sacrificale, si imponeva il pulpito della sapienza.

L' odore e lo spirito stesso della morte delle ore, l' esizio del tempo, era li'

Ormai manifesto davanti ai miei occhi, penetrava tutti i miei sensi......in quel momento manco' la corrente e le luci dei neon impiccati al soffitto si spensero lasciano penombra e silenzio sul moi ingresso.

Prendo posto all' ultimo banco in fondo a destra, vicino alle finestre... forse questo gesto significa tenersi vicino a una via di fuga...da dove non puoi fuggire.

I professori, quelli che hanno l' intenzione di professare l' istruzione si susseguono a carosello, Lettere &Storia Felicita Bonora, Italiano Vittoria Truffa, Françese Laura Conti e via di seguito fino al giorno che arriva la professora di religione.....cristiana.....

La piccolissima suora di origini sarde mandata da J.H.V.A. tra di noi per rappresentarlo era alta un metro uno sputo e un aspirina, più simile a un barattolo nero che ad un essere umano montaz in cattedra e si presenta.

Durante la presentazione del programma cita più volte il Vangelo e la Bibbia fino a che...parlando di uno degli apostoli particolarmente vicino a Jesù dice a sproposito

"Noi cristiani preferiamo credere chè..."

"Mi scusi !!!"

detto in quel modo fece calare ghiaccio e silenzio Nello spazio che mi legava da quel fagotto nero e scarno.

Dissi francamente, forse interrogando più me stesso che la suora

"Stiamo ben parlando della Bibbia ? un Libro scritto da Ebrei che

racconta la loro vita dalle origini ? e il vangelo non è forse scritto dagli Apostoli Ebrei come Jesù ?

Quindi, noi cristiani preferiamo credere chè...il FALSO...è contro la parola di D.I.O.

poi aggiunsi " Blasfema Safarita"

e fui cacciato dalla classe perchè filogiudaico, troppo duro da digerire...dopo le crociate, l' inquisizione, la shoà, un po' di diffidenza mi sembra all' uopo...

D' altra parte come avrei potuto detestare quella povera donna rachitica che l' unico passatempo che aveva era venire qualche ora la settimana a var lezione di "buona" novella ???

Il resto del tempo lo passava al Cottolengo, dove si occupava di quei disgrazziati che vengono ripudiati dai loro stessi parenti perchè deformi, incapaci, vegetali, fatti della nostra stessa carne e ossa e sangue, uguali a noi da essere tanto differenti da suscitare l' odio e la pietà, perchè vediamo nei loro corpi la deformazione della nostra morale, e la perversione della carne, qualcosa da tenere nascosto alla vista del prossimo per non correre il rischio di essere giudicati, per essere uguali dove tutti sono uguali...tutti tranne te........

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